Niente più rivali per Novak Djokovic, ormai inarrivabile per questo 2015
Dire inarrestabile è dire poco. Novak Djokovic rientra, infatti, dalla tournée asiatica con una doppietta importante, Pechino-Shangai, un bottino di punti che gli vale il record di accumulo maggiore fino ad oggi mai conquistato, nemmeno un set perso e solo 7 game concessi agli avversari incontrati nei due tornei cinesi.
A tutto ciò dobbiamo aggiungere gli altri straordinari successi di Novak Djokovic maturati in questo 2015, non ancora concluso:
- su 14 Tornei giocati: 13 finali raggiunte e 9 titoli conquistati
- su 4 Tornei del Grande Slam giocati: 4 finali raggiunte e 3 titoli conquistati
- su 8 Tornei Masters 1000 giocati: 7 finali raggiunte e 5 titoli conquistati
Con una percentuale del 93% (su 78 incontri le vittorie ammontano a 73 e solo a 5 le sconfitte), Novak Djokovic sembra davvero inarrestabile, vuoi anche per l’abisso che lo separa dai diretti inseguitori, Murray e Federer, ormai più che doppiati.
Altro record del serbo è proprio quello, infatti, del punteggio perché, dopo la vittoria di Shanghai e gli ulteriori 1000 punti accreditati, Djokoivc sale a quota 16.785 punti infrangendo, così, il primato fino ad oggi appartenuto a Roger Federer che, nel 2006, concluse la stagione con un bottino di 15.675 punti.
Djokovic, insomma, non perde una partita da agosto e, a parte l’inizio di stagione in Qatar, quando fu eliminato ai quarti da Ivo Karlovic, ha sempre raggiunto la finale in tutti i tornei ai quali ha partecipato.
A questo punto la domanda sorge spontanea: c’è qualcuno in grado di fermare Novak Djokovic? Difficile dirlo, soprattutto guardando alla classifica odierna e considerando i risultati fin qui raggiunti.
Se parliamo di età , l’unico “papabile” potrebbe esse Andy Murray che, con i suoi 29 anni ancora da compiere, fa il pari con il serbo. Difficile pensare agli altri under 30 presenti fra i top ten (Wawrinka, Berdych, Nishikori, Raonic…) e difficile anche pensare ad un recupero di Rafa Nadal (sempre top, ma non al meglio delle passate stagioni) o di un ritorno prepotente di Roger Federer che, sebbene rimanga sempre competitivo e bello da vedere, si avvicina ormai alle 35 candeline !
Può essere che il 2016 riservi un calo, chiamiamolo così, “fisiologico” per cotanto impegno (sia fisico che mentale) del serbo, ma può anche essere che la straordinaria annata lo motivi a dare ancora di più (e allora non ci sarà storia!).
Certo è che questo 2015 rimarrà impresso a lungo nei ricordi di Novak Djokovic e del tennis in genere.
E pensare che c’era anche chi aveva messo in dubbio la leadership del serbo per via della paternità ! 😉