Settimana da incorniciare per Roger Federer, che da oggi torna al vertice del Ranking Atp (dopo ben cinque anni) e supera il record di longevità di Andre Agassi. Per lui terzo titolo nel torneo olandese e n° 97 in carriera.
Roger Federer è tornato numero uno del mondo, scavalcando l’eterno rivale Rafael Nadal, dopo 5 anni e 4 mesi (cioè 1.933 giorni) dall’ultima volta. Non solo: Roger Federer è diventato il n. 1 del mondo più anziano della storia, a 36 anni, 6 mesi e 11 giorni, superando il record precedente che apparteneva a Andre Agassi, che nel lontano 2003, ne aveva poco più di 33. E ancora, un altro record: lo svizzero è il tennista con più anni dalla prima e dall’ultima in vetta, ben 14, da quel 2 febbraio 2004 che segnò l’inizio di un dominio assoluto. Da oggi il 20 campione Slam (altro risultato ineguagliato) aggiungerà un’altra settimana alle 302 totali passate da numero uno del mondo.
Non è finita qui: Federer ieri ha vinto il suo 97° titolo in carriera, battendo con un doppio 6-2 in appena 56 minuti un Grigor Dimitrov malconcio e menomato da problemi fisici. Luogo della sua ennesima consacrazione, l’Atp 500 di Rotterdam, l’ABN AMRO World Tennis Tournament, che il tennista elvetico aveva vinto in altre due occasioni (nel 2005 e nel 2012) su otto partecipazioni totali.
I numeri e le statistiche significano ormai poco per un fuoriclasse come Federer, che ha battuto tutti i record (o meglio, quasi: mancano da superare i 109 titoli di Jimmy Connors, ma mese dopo mese l’impresa sembra sempre meno proibitiva) e che ormai ha un’aura di leggenda non solo del tennis, ma dello sport intero, paragonabile solo a idoli immortali come Michael Jordan, Ayrton Senna, Pelè e Valentino Rossi. Il ritorno al vertice compie, in qualche modo, la sua sbalorditiva rinascita iniziata poco più di un anno fa, con la vittoria degli Australian Open 2017, battendo in finale proprio Nadal, proseguita con il successo a Wimbledon (a 5 anni dal precedente) e infine il successo di quest’anno sempre a Melbourne, superando al quinto set dell’ultimo atto il croato Marin Cilic.
Roger Federer ha fortemente voluto questo primo posto in classifica, che aveva ottenuto matematicamente già venerdì scorso dopo la vittoria ai quarti contro Robin Haase. Come dichiarato dal direttore del torneo di Rotterdam, l’ex tennista Richard Krajicek (ex n. 4 del mondo e campione a Wimbledon nel 1996), l’elvetico lo aveva chiamato appena dopo la vittoria degli Australian Open, annunciandogli la possibilità di chiedere una wild card per partecipare all’evento olandese, cosa non prevista nella sua precedente programmazione, che l’anno scorso aveva disertato preferendogli l’Atp 500 di Dubai. L’intento era chiaro: colmare il ridottissimo divario di punti che lo separava dal n. 1 Rafael Nadal (appena 155) e tornare sul trono, anche solo per poche settimane: a marzo infatti gli usciranno i 2000 punti delle due vittorie nei grandi Master 1000 americani primaverili, Indian Wells e Miami, che quasi certamente porteranno al momentaneo ritorno del maiorchino in vetta, almeno fino alla stagione su terra rossa (dove Rafa ha vinto tutto e Roger ha saltato del tutto).
Il futuro, però, conta poco: ciò che davvero importa, per Roger e per i milioni di appassionati di tennis nel pianeta, è la straordinaria impresa dello svizzero, che attualmente sembra non avere rivali. Fra top-player infortunati e malconci (Murray, Djokovic e Wawrinka, ma anche Nadal e lo stesso Dimitrov) e giovani promesse che tardano ad emergere negli appuntamenti importanti, il più anziano di tutti, che in più occasioni è stato dato per finito, è attualmente l’unica vera certezza del circuito maschile.
È vero, Roger ha giocato una copia sbiadita del suo miglior tennis, qui a Rotterdam (pur con sprazzi della sua pura classe). Dopo la vittoria nettissima contro Ruben Bemelmans (spazzato via in 45 minuti di gioco), l’elvetico ha faticato contro il tedesco Philipp Kohlschreiber, il tennista di casa Robin Haase (il quale gli ha strappato il primo set) e infine contro il nostro Andreas Seppi. Ma l’ha sempre spuntata, con la forte personalità e la forza d’animo tipica dei campionissimi.
«L’età è solo un numero: quella di Roger è 1», recita un popolarissimo slogan della Nike che spopola da tre giorni a questa parte sui social network. Per milioni di fan e amanti del tennis, Roger Federer, numero uno lo è sempre, indipendentemente dai Ranking Atp ufficiali. Da oggi, però, è di nuovo primo anche lì. E scusate se è poco.