Daniil Medvedev supera senza problemi Andy Murray e ammette: “Mi piace essere nella posizione in cui sono, anche se questo comporta una certa pressione”.
Medvedev vince su Murray e prosegue a Miami da favorito , posizione che gli viene dall’assenza di Novak Djokovic e, perché no, anche da quella di Rafa Nadal.
In verità il 26enne moscovita è stato abbastanza chiaro nel definire il suo obiettivo: la vetta della classifica, conquistata e persa dopo una sola settimana, pur senza la presenza sui campi di Novak Djokovic.
Contro Andy Murray nel secondo turno del Miami Open ha avuto vita facile. Ma, come ammesso dallo stesso Medvedev:
“Forse Murray non sarà ancora al livello di quando vinceva gli Slam e arrivava a essere numero 1 del mondo, ma resta un avversario molto difficile da affrontare. “
Difficoltà che Daniil ha affrontato concedendo pochissimo al suo avversario, soprattutto in fase di battuta.
Analisi condivisa da un Andy Murray piuttosto deluso, il quale ha confermato che la differenza fra i due non è stata da fondo, ma proprio su servizio e risposta.
Dal canto suo Medvedev ha ribadito che:
“Essere il favorito può essere visto da due lati opposti. Ovviamente gli avversari hanno maggiori motivazioni nel batterti, cercano di dare tutto quando ti affrontano. Dall’altro lato però a me piace essere nella posizione in cui sono, anche se questo comporta una certa pressione. Spesso chi sta al vertice e comincia bene la partita porta con sé un vantaggio in termini di fiducia: è meglio essere top 10, o numero 2, piuttosto che essere più indietro nel ranking”.
L’incontro odierno si chiude, dunque, in due set per 6-4 6-2 in favore di Daniil Medvedev con Andy pronto a fermarsi altre 4 settimane in Florida con Ivan Lendl come coach prima del rientro in Europa e, in particolare, della stagione sull’erba.
Il russo si è detto, invece, molto motivato dopo la caduta in seconda posizione nel ranking mondiale e deciso a recuperare quanto prima, fermo restando il prossimo impegno che lo vedrà opposto a Pedro Martinez:
“Adesso cerco di pensare solo al prossimo match, ma so che se dovessi arrivare in semifinale e riconquistare il numero 1, avrei una spinta importante per prendermi il titolo, perché metterei maggiore distanza tra me e gli altri”.