Andrea Gaudenzi, Presidente dell’ATP interviene sugli episodi giudicati antisportivi dei primi mesi dell’anno e chiede agli arbitri un ulteriore inasprimento.
Andrea Gaudenzi richiede agli arbitri una posizione più rigorosa in merito ai comportamenti dei giocatori giudicati antisportivi.
E’ quanto emerge dalla nota diffusa da Reuters, agenzia di stampa britannica, per mezzo della quale il Presidente ATP ha ufficialmente richiesto ai giudici di sedia di essere più severi nel sanzionare ogni tipo di condotta contraria al codice sportivo.
“In questa prima parte di 2022 c’è stata un’escalation di episodi antisportivi, tra racchetta e proteste plateali.”
Ha dichiarato Gaudenzi riferendosi, evidentemente, allo sfogo di Alexander Zverev in quel di Acapulco e, a seguire a quelli di Nick Kyrgios ad Indian Wells e Miami.
“Con effetto immediato, con la stagione sulla terra battuta appena iniziata, la squadra arbitrale dell’ATP è stata invitata a prendere una posizione più rigorosa nel giudicare le violazioni del codice di condotta. Inoltre, stiamo anche effettuando una revisione del codice, nonché dei processi disciplinari, per garantire che questo preveda sanzioni adeguate e aggiornate per violazioni gravi e soggetti recidivi”
Ha proseguito il Presidente ATP che ha poi concluso:
“I primi tre mesi della stagione 2022 hanno visto una frequenza insolita di incidenti di alto profilo con comportamenti antisportivi. Questi fatti mettono in cattiva luce il nostro sport. Questa condotta colpisce tutti e manda il messaggio sbagliato ai nostri fan, in particolare ai giovani”.
Pare che lo stretto giro di vite imposto da Gaudenzi abbia fatto seguito alle proteste di addetti ai lavori e fan che avrebbero giudicato troppo morbide le prese di posizione contro Zverev e Kyrgios .
Gaudenzi si è rivolto anche ai giocatori invitandoli, nel rispetto dell’integrità del tennis, a considerare l’importanza del proprio ruolo.
Fermo restando che correttezza e fair play sono alla base di ogni sport, crediamo, però, che siano necessari dei distinguo da applicare ad ogni singola situazione.
Le intemperanze di Nick Kyrgios sono note a tutti, ma fanno parte del suo carattere e, probabilmente, i fan lo apprezzano anche per quello.
Quanto a Sascha Zverev forse era il caso di chiedersi come si sentisse dopo aver giocato una partita in singolo fino alle 5 del mattino (finita nei record!) e, poche ore dopo, quella in doppio con tanto di risoluzione al super tie break.
La rabbia è un’emozione di base, evolutivamente volta a difendersi per la sopravvivenza e con una funzione fondamentalmente adattiva; ci sta, dunque, che dietro la reazione di Sascha ci fossero: tensione, stanchezza e anche frustrazione (vedi la chiamata dell’arbitro giudicata sbagliata).
Socialmente considerata come un comportamento “sbagliato”, la rabbia andrebbe, invece, analizzata nella sua manifestazione che, nel caso di Zverev, ha più il sentore di fase di di-stress , piuttosto che di comportamento reiterato.
E le immediate scuse del giocatore tedesco, arrivate anche via social, dimostrano proprio , la temporaneità di un atteggiamento, ripeto, dettato dalla frustrazione del momento.
Si parlava in questi giorni di quanto il tennis fosse uno sport fisicamente logorante (vedi tutti i forfait dopo Miami). Ma, forse, bisognerebbe considerare anche il logorio mentale che questa disciplina impone e considerare sempre il contesto nel quale eventuali reazioni maturano. (arbitri e pubblico, diciamolo, a volte contribuiscono eccome!)
Alla fine, non è correttezza anche questa?