Il tennista francese pubblica su Twitter alcuni degli insulti ricevuti dopo la sconfitta di ieri a Estoril e chiede ai suoi fans: è normale?
Benoit Paire contro gli haters che lo perseguitano via Instagram dopo la sconfitta maturata ieri in quel di Estoril.
Da un pò di tempo il giocatore francese si affida ai Social per cercare conforto tra i suoi follower, visto l’andamento non proprio positivo della stagione tennistica.
Non considerando l’Australian Open, Benoit ha incassato, infatti, 11 sconfitte su 12 partite giocate di cui 10 di fila con l’unico successo arrivato in un Challenger.
Striscia negativa che è proseguita anche ieri quando, contro il sudcoreano Soonwoo Kwon, nonostante il supporto di alcuni tifosi francesi, ha subito per 6-4 7-5.
Alla sua uscita dal campo in molti lo hanno fischiato e la reazione del giocatore non è tardata ad arrivare dal momento che ha deciso di abbassare i pantaloncini in un gesto provocatorio che, non sappiamo ancora, se produrrà una reazione da parte dell’ATP.
Nulla di così eccessivo, a dir la verità, se non la messa in mostra di un pezzetto della sua biancheria intima rosa.
Certamente non un gesto elegante, ma il giocatore stesso ha ammesso di vivere un momento difficile dal quale sta cercando di rialzarsi passo dopo passo.
In un’intervista lui stesso avrebbe dichiarato che la sua forza mentale in campo lo avrebbe abbandonato visto che, pur essendo in netto vantaggio sente di perdere la partita, come poi effettivamente succede.
Ma le lamentele dei tifosi non si sono fermate ai fischi, così come lo stesso Paire ha dimostrato pubblicando su Twitter le schermate di alcune minacce che gli sarebbero arrivate.
Non solo offese o insulti per aver perso soldi, evidentemente scommettendo sulla sua vittoria, ma anche minacce di morte.
Benoit si chiede: “Per voi è normale?” Tante le risposte, fra le quali quella del collega Pablo Andujar che ci ricorda quanto pesante sia una sconfitta da digerire visto che, almeno così parrebbe, anche per lui i commenti negativi degli haters si sprecherebbero.