I due circuiti hanno annunciato che non terranno in considerazione, per il ranking mondiale, uno dei tornei di tennis più prestigiosi. E da Wimbledon arriva la risposta. Sicuramente penalizzato Matteo Berrettini.
ATP e WTA scelgono di non assegnare punti a Wimbledon, che risponde con un secco statement dal quale è evidente la delusione che, di fatto, squalifica uno dei tornei più prestigiosi, a semplice esibizione.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo di riassumere la faccenda: l’ All England Club, circolo che si occupa dell’organizzazione dello Slam su erba, aveva deciso di escludere i tennisti russi e bielorussi dalla competizione per le note vicende legate all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Immediate le risposte dei circuiti professionistici, ma anche di numerosi atleti che si sono detti contrari alla decisione presa dall’All England Club.
Sta di fatto che, dopo i rumors su un’eventuale “punizione” comminata all’ente organizzatore del prestigioso torneo britannico, siamo passati ai fatti.
Nel comunicato diffuso dai due circuiti si legge che: “la discriminazione da parte dei singoli tornei semplicemente non è praticabile in un Tour che opera in più di 30 paesi”.
Da qui la decisione di non assegnare punti punti validi per il ranking nel prossimo torneo di Wimbledon.
Non ci saranno, dunque, i canonici 2000 punti assegnati al vincitore e, a scendere, fino a quelli dati per il primo turno, ma rimarrà la gloria, e il Price money, di aver vinto un torneo con cotanto prestigio.
Immediata la risposta, piccata, dall’All England Club che si dice rispettoso delle divergenti opinioni, ma fermo nella sua decisione in un’ottica, scrivono, di eventuale propaganda che il regime russo potrebbe fare con eventuali buoni risultati dei tennisti appartenenti a quel paese.
Decisione, quella di ATP e WTA, che, per quanto riguarda il nostro Paese, andrebbe a colpire Matteo Berrettini, scorsa edizione finalista contro Djokovic e quest’anno, se tutto rimarrà così, a secco dei 1200 punti racimolati e non difendibili.
I due circuiti si sono detti, comunque, disposti a rilanciare con gli organizzatori del torneo, onde trovare una risposta che possa essere soddisfacente per entrambi.
Qui di seguito un’estratto dello statement dell’All England Club
Apprezziamo il fatto che le opinioni divergano in relazione alla nostra decisione di rifiutare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi ai Championships di quest’anno e ci rammarichiamo profondamente per l’impatto di questa decisione sulle persone colpite. Tuttavia, data la posizione assunta dal governo del Regno Unito per limitare l’influenza globale della Russia, e la risposta diffusa di governo, industria, sport e istituzioni creative, rimaniamo del parere che abbiamo preso l’unica decisione praticabile per Wimbledon come evento sportivo di fama mondiale e istituzione britannica, e sosteniamo la decisione che abbiamo preso. (…)
Inoltre, rimaniamo riluttanti ad accettare che il successo o la partecipazione a Wimbledon vengano utilizzati a beneficio della macchina di propaganda del regime russo, che, attraverso i suoi media statali strettamente controllati, ha una storia riconosciuta di utilizzo del successo sportivo per sostenere una narrativa trionfante per le persone russe. Desideriamo quindi esprimere la nostra profonda delusione per le decisioni prese da ATP, WTA e ITF di rimuovere punti in classifica per i Championships. Riteniamo che queste decisioni siano sproporzionate nel contesto delle circostanze eccezionali ed estreme di questa situazione e della posizione in cui ci siamo trovati, e dannose per tutti i giocatori che gareggiano nel Tour. Stiamo valutando le nostre opzioni e ci stiamo riservando la nostra posizione in questa fase. Stiamo anche discutendo con i nostri colleghi del Grande Slam. Nel frattempo, rimaniamo concentrati sui nostri entusiasmanti piani per i Championship di quest’anno.