A Melborune Fabio Fognini condannato da quattro tie break, mentre Rafa Nadal subisce Verdasco
Melbourne – Niente da fare per Fabio Fognini che, nello Slam di inizio stagione, deve arrendersi al lussemburghese Gilles Muller dopo ben quattro tie break e quattro ore di gioco.
Punteggio finale appannaggio del 32enne Muller che, numero 38 nel ranking mondiale, ha sfruttato al meglio il suo proverbiale gioco fatto di serve and volley.
Dall’altra parte un Fabio Fognini creativo, come sempre, da fondo ma evidentemente non ancora abbastanza solido. A suo discolpa, se di colpe vogliamo parlare, va detto che Fabio ha sofferto per un risentimento muscolare che lo ha costretto richiedere più volte il medical time out per permettere al fisioterapista di massaggiargli la gamba sofferente.
Di fatto Fognini non ha giocato male e, a parte un paio di set-point sprecati nei primi due set, non ha nulla di che rimproverarsi.
Qualcuno potrà obiettare che Fabio è stato il solito Fognini: quello dei siparietti con il pubblico e quello che si lamenta con il giudice di sedia; ma anche qui, come rimproverarlo? In fondo il suo sfogo con il giudice di sedia è plausibile dal momento che Fabio, a nostro avviso, non ha fatto altro che rimproverare a se stesso un errore gratuito e un punto perso, stop. Lui stesso chiedeva all’arbitro: “Non ho detto niente, ormai mi danno un penalty point anche quando non faccio nulla!”
Pazienza, partita andata e Australian Open salutati per il nostro giocatore.
LA SORPRESA RAFA NADAL ELIMINATO AL PRIMO TURNO
La sorpresa di giornata è arrivata, però, con Rafael Nadal che dopo 4 ore e 40 e ben 5 set, deve lasciare al primo turno gli Australian Open per mano del connazionale Fernando Verdasco.
Qualcuno parla di rivincita riferendosi alla semifinale che i due giocarono proprio qui, a Melbourne, nel 2009 e che vinse Nadal per un soffio dopo 5 ore e un quarto di gioco durissimo.
Questa volta ad imporsi è stato, invece, proprio Verdasco che ha sfruttato il primo set, giocato male da Nadal, e ha saputo rientrare in partita al quarto quando l’avversario era avanti 2 set a 1 e poteva anche chiudere l’incontro al Tie break.
Quarto set finito a Verdasco per 7 punti a 4 e tutto da rifare per entrambi nel quinto e decisivo set.
Nadal lo inaugura con un break di vantaggio e una palla che lo porterebbe sul 3-0.
Qui, però, succede qualcosa a Rafa che lascia al connazionale 6 game di fila e, dunque, l’intero match.
Le percentuali ci dicono di un Nadal a quota 7 ace contro i 20 di Verdasco, 6 doppi falli a 10 e ben 38 errori gratuit.
Per Rafa, quella che doveva essere la stagione del rilancio, non comincia nel migliore dei modi dal momento che per lui è la prima volta che esce al primo turno di Melbourne.
VITTORIOSI TUTTI I BIG
Parte subito bene il numero 1 al mondo Novak Djokovic che regola con facilità il coreano Hyeng Chung con un veloce 6-3 6-2 6-4 ed esordisce bene anche Andy Murray che lascia solo 6 game al tedesco Alexander Zverev, classe 1997 e già numero 83 del mondo.
Vince anche Milos Raonic (su Lucas Pouille per 6-1 6-4 6-4 ) reduce dalla vittoria a Brisbane nel primo torneo dell’anno vinto in finale su Roger Federer a sua volta passato al secondo turno dopo i compitino contro il georgiano Nikoloz Basilashvili, battuto per 6-2 6-1 6-2 in una sola ora e un quarto.
John Isner gioca la carta ace e annienta il polacco Jerzy Janowicz, finito al tappeto in tre set (6-3 7-6 6-3). Da notare che, in soli 16 turni di servizio, Isner ha piazzato 37 ace (oltre 2 in media a game) senza mai commettere un doppio fallo.
Dalle 4 ore e 43 minuti di gioco è uscito vincente, invece, il francese Jeremy Chardy che ha battuto il lettone Ernests Gulbis chiudendo 13-11 il quinto set e sfruttando la settima palla match dell’incontro con punteggio finale di 7-5 2-6, 6-7 6-3 13-11 .
Fra i best ranking salta il sudadricano Kevin Anderson, testa di serie numero 11, costretto al ritiro ad inizio di quarto set contro lo statunitense Rajeev Ram che passa, così, al turno successivo.