Djokovic si assicura lo Slam n° 22 in carriera battendo Stefanos Tsitsipas in tre set. Da domani sarà nuovamente il n° 1 nel ranking mondiale
Djokovic su Tsitsipas all’Aus Open: ed è di nuovo il n. 1 nel ranking mondiale.
Niente ricambio generazionale, dunque, e classifica risistemata secondo l’effettivo merito del più forte.
Novak Djokovic, che all’anagrafe segna 35 anni (che sono i nuovi 25, secondo lui!), si aggiudica lo Slam numero 22 in carriera, nonché il 10′ vinto qui, a Melbourne e, da domani, si riprende quel n° 1 della classifica che gli era stato in qualche modo precluso per non aver rispettato le norme sanitarie contro il Covid.
La sua stagione 2022 era iniziata proprio così: da campione in carica in Australia e con la mancata possibilità di difendere il titolo perché escluso dal paese per non essersi vaccinato. Esclusione alla quale ne sono seguite altre e, non ultima, la mancata assegnazione dei punti vinti a Wimbledon ,per la presa di posizione degli organizzatori del torneo contro l’invasione russa in Ucraina.
A quanto sopra va aggiunta la defezione del suo coach storico Marian Vajda e persino l’abbandono di Peugeot in veste di sponsor.
La classifica, nel frattempo, lo vede in discesa e i mesi di stop forzato non lo aiutano al rientro in campo dove, in quel di Montecarlo, si arrende subito a Alejandro Davidovich Fokina.
Ma Djokovic non è stato un numero 1 a caso e, ritrovata la confidenza con i campi da gioco si è imposto a Roma, di nuovo contro Tsitsipas, a Wimbledon e nelle ATP Finals di Torino.
E oggi, a coronamento del suo valore, ha portato a casa la “vittoria più bella”, come ammetterà lui stesso battendo Stefanos Tsitsipas con il punteggio di 6-3 7-6 7-6 per il trofeo n° 93 in carriera, nonché il 22° in uno Slam, proprio come Rafa Nadal con il quale condivide, ora, il record di vittorie.
La finale all’Australina Open 2023: Djokovic – Tsitsipas
Ma veniamo al match odierno con i due contendenti separati da ben 11 anni di differenza.
Nole parte subito alla grande attaccando il turno di servizio di Tsitsipas che si ritrova a dover difendere due palle break, poi recuperate.
Il greco regge meglio del suo avversario gli scambi lunghi (oltre i 9 colpi, per intenderci), mentre subisce le manovre di Djokovic in quelli più corti regolati, per lo più, da fondo campo.
Il break arriva nel quarto game e da lì Djokovic prende il via per archiviare il primo parziale, chiuso dopo 38 minuti di gioco.
Nel secondo set Tsitsipas cambia strategia divenendo più offensivo, soprattutto sulla prima di servizio che ora funziona meglio rispetto a quanto visto fino a questo momento, ma anche con il gioco a rete dal quale ottiene buoni risultati.
Djokovic è un pò più nervoso, come dimostrano le occhiate al suo coach Goran Ivanisevic e consegna al suo avversario la possibilità di chiudere il set.
Ma il campione si vede nei momenti di difficoltà e, infatti, dopo uno scambio di 15 colpi, Nole va a segno con un vincente di dritto che infiamma la Rod Laver Arena e riapre, di fatto, i giochi,
Non ha la stessa freddezza Tsitsipas che, al tie break, sbaglia malamente e cede anche il secondo parziale ad un Djokovic in modalità: “voglio vincere”!
Si parte con il terzo parziale e break del greco che fa intravvedere la possibilità di voler reagire, ma è di nuovo Djokovic a riportare i remi in barca controbrekkando il suo avversario per poi salire 2-1.
Servizio mantenuto da entrambe le parti e, quindi, nuovo tie break con Djokovic che, sul 5-0, inizia a sentire profumo di vittoria.
Festa che arriverà al terzo match point disponibile e che consegnerà, come se già non lo fosse, questo straordinario giocatore alla storia.