A 17 anni è il vincitore più giovane di un Challenger. Jannik Sinner si aggiudica il Trofeo Faip-Perrel sconfiggendo in finale Roberto Marcora.
Jannik Sinner, sconfigge Marcora e brilla su Bergamo
Questa la sintesi dei cinque fantastici giorni in cui, senza dare nell’occhio, il giovane Jannik è emerso da partite potenzialmente pericolose per poi accendere definitivamente i riflettori che hanno illuminato un palazzetto sempre più pieno e curioso di ammirare le sue gesta.
Un ragazzo d’altri tempi, verrebbe da dire: nobile negli atteggiamenti e nello stesso tempo umile e quasi timido. Estremamente solido in campo e meravigliosamente tranquillo, almeno in apparenza, di testa.
Ci è piaciuto davvero tanto questo 17enne che, con i suoi capelli rossi e l’aria da ragazzino, ha scritto un pezzetto di storia del tennis: a lui il merito, infatti, di essere il primo classe 2001 a conquistare un Challenger.
Piace al pubblico e piace ai media Jannik Sinner che, quest’oggi, è riuscito a riempire il Pala Agnelli di Bergamo e a dominare, ancora una volta, il suo avversario.
Salvatore Caruso e Viktor Galovic, nei turni iniziali, lo avevano messo in difficoltà, mentre aveva tenuto a distanza Gianluigi Quinzi, ai quarti di finale e Tristan Lamasine, in semifinale.
Stessa sorte, ancora più severa, per Roberto Marcora, il finalista di quest’oggi.
Il punteggio la dice lunga: 6-3 6-1 in una finale a senso unico, in cui c’è stato equilibrio soltanto fino al 2-2.
Il primo strappo è arrivato al quinto game quando, ai vantaggi, Marcora piazza il dritto in rete. Sinner ne approfitta e sigilla il set con un altro break.
Sul setpoint spara un dritto a uscire, uno dei tanti, che scatena l’ovazione degli oltre 2.500 presenti in un Pala Agnelli ai limiti della capienza.
Nel secondo set Sinner scappa già al secondo game e concede le briciole al suo avversario soltanto nei turni di servizio.
Da parte sua, Marcora, reduce anche da una semifinale piuttosto impegnativa, sente la pressione al punto da raccogliere un unico game nel secondo set, peraltro ai vantaggi.
A Jannik Sinner è bastata, insomma, 1 h e 10 minuti per regolare il più esperto Roberto Marcora e andare a prendersi l’ovazione di un pubblico in visibilio.
Simpatico, durante la premiazione, lo sconfitto Roberto Marcora che ha rivelato un curioso aneddoto:
“Ho conosciuto Jannik 4-5 anni fa, quando era poco più che un bambino. Mi trovavo all’Isola d’Elba, durante uno stage di Riccardo Piatti. Mi disse che mi avrebbe fatto allenare con un ragazzino che entro qualche anno mi avrebbe fatto fare pochi game… Oltre a essere un grande coach, Riccardo è stato anche un veggente”.
“Sono arrivato molto tranquillo, finalmente ho battuto un top-500 e da allora è stato tutto più facile. Sapevo di avere il livello per potermela giocare con tutti, ma non pensavo di vincere il torneo. Ho iniziato a pensarci dopo il successo su Caruso, che è un avversario molto solido. A volte capita che i tornei si possano vincere così, dal nulla. Ho pensato anche a questo”.
Queste, invece, le dichiarazioni di Jannik che, come detto, allenato presso l’Accademia Piatti, non ha mancato di ringraziare il suo coach Andrea Volpini, e il suo preparatore atletico (nonché amico di Real Tennis) Drago Kladarin, entrambi presenti a Bergamo.
Jannik Sinner, sconfigge Marcora e brilla su Bergamo : il tennis italiano ha trovato un’altra stella.