Potito Starace e Daniele Bracciali sembrano essere coinvolti in quello che è stato definito il tennis-scommesse; la FIT, intanto, si dichiara parte lesa
Tanto si era fatto il callo al calcio-scommesse, quanto non si era abituati a trattare l’argomento nel mondo del tennis. E, invece, questa volta nell’occhio del ciclone sono finiti due giocatori italiani, Potito Starace e Daniele Bracciali, colpevoli, secondo la procura di Cremona, di aver avviato delle trattative per combinare i risultati di alcune partite.
Sotto osservazione del PM Roberto de Martino, alcuni SMS e delle conversazioni via Skype avvenute tra i tennisti italiani e gli scommettitori.
Nel frattempo i due giocatori sono impegnati, guarda caso in coppia, sui campi di Mosca ove hanno già passato il primo turno, ma dove qualcuno propone di squalificarli per condotta poco etica.
Tornando al caso tennis-scommesse, c’è comunque da dire che sebbene le conversazioni via Skype tra allibratori e giocatori abbiano ben poco da smentire, resta comunque ancora da provare la colpevolezza di entrambi.
Intanto Pablo Andujar contro cui, nel 2011, Potito Starace perse in finale a Casablanca, così come indicato in una conversazione via Skype, ha ieri dichiarato: “L’unica cosa che ho avvertito è stata che Potito sembrava più stanco del solito, ma veniva da una dura semifinale con Hanescu finita molto tardi e la cosa mi è sembrata del tutto normale” .
Sempre lo spagnolo ha detto che, in caso di illecito, chiunque lo abbia commesso deve pagare e: “conosco Potito e credo che quella finale se la sia giocata normalmente, anche perchè avrebbe voluto vincere il suo titolo Atp, ma la mano sul fuoco non la metto per nessuno“.
In terra spagnola parla anche Feliciano Lopez che definisce il caso italiano una “piaga per questo sport“aggiungendo poi che “Ci sono molte organizzazioni che sono in attesa di chiamare i giocatori. A me non è mai successo, ma ci sono giocatori che l’hanno dichiarato pubblicamente e denunciato all’ATP“.
Insomma in mezzo a tutto questo vociare, si fa sentire anche la Federtennis la quale, tramite comunicato diffuso ai media, ha preso le distanze da questi comportamenti illeciti. Nelle parole di Angelo Binaghi, Presidente della FIT, lo sdegno per quanto uscito su tutti i media nazionali e non: “Se l’inchiesta dovesse confermare quanto sembra trasparire dalle intercettazioni pubblicate dai giornali si tratterebbe di illeciti da considerare gravissimi e intollerabili anche se, a differenza del calcio, commessi nell’ambito di eventi internazionali, dunque non organizzati né gestiti da noi.Visto il danno d’immagine arrecato al tennis italiano, la Fit si dichiara fin d’ora parte lesa dagli eventuali reati commessi sia da propri tesserati sia da terze persone”