Il tennis mondiale passa dal Bordighera Lawn Tennis Club 1878

Massimo Sartori e Andreas Seppi festeggiano a Bordighera il ventennale della loro collaborazione

Massimo Sartori, coach di Andreas Seppi, fa il punto sul circolo più antico d’Italia

Bordighera – Sei campi in terra rossa, situazione climatica ottimale e due coach d’eccezione: Riccardo Piatti e Massimo Sartori.

Questo il biglietto da visita del Bordighera Lawn Tennis Club 1878 che, circolo più antico d’Italia, può fregiarsi della collaborazione dei due coach italiani più apprezzati nel mondo: Piatti e Sartori, per l’appunto. Binomio nato quattro anni fa che, tradotto, vuol dire Milos Raonic e Andreas Seppi. Questi i top atleti seguiti dai due preparatori che, però, non disdegnano le nuove leve, come ci racconta lo stesso Massimo Sartori: “Al momento, oltre ai giocatori professionisti come Raonic, Seppi, Cecchinato e Rondoni, il progetto comprende sette giovani fra i migliori in Italia, quattro coach e tre preparatori atletici. Il tutto coordinato ovviamente da Riccardo Piatti, con l’aiuto di Ivan Ljubicic per la parte manageriale”.

Il progetto è nato – racconta l’allenatore vicentino – dal mio interesse di avvicinarmi territorialmente a Riccardo (Piatti, n.d.r.), così da realizzare insieme qualcosa di tangibile. Collaboravamo da anni, ma non avevamo mai veramente lavorato uno a fianco dell’altro”. E l’occasione è arrivata qui, in Liguria, dove per ragioni climatiche e organizzative i due coach hanno condiviso un progetto di eccellenza grazie anche a Maurizio Massaccesi, presidente del  Bordighera Lawn Tennis Club 1878 che, a scatola chiusa, ha deciso di accettare una vera e propria “scommessa al buio“.

Massimo Sartori festeggia quest’anno i suoi 20 anni di collaborazione con Andreas Seppi guardando anche al futuro: “Gli obiettivi, qui al Bordighera Lawn Tennis Club 1878, sono sempre più ambiziosi. Il primo? Portare Cecchinato fra i top 100 Atp”.

In bocca al lupo, dunque, e che il tennis italiano possa trovare nuova linfa a partire da qui, da Bordighera.

da sinistra, Massimo Sartori, Riccardo Piatti e il presidente Maurizio Massaccesi

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