Boris Becker rinuncia all’immunità e sceglie di ripianare i debiti che gli sono valsi una condanna per fallimento. All’asta i trofei vinti e alcuni beni personali
Boris Becker dovrà pagare i suoi debiti : è quanto stabilito dalla Corte specializzata in casi di insolvenza, riunitasi in quel di Londra nella giornata di ieri.
Il tre volte vincitore di Wimbledon, aveva, finora, evitato la condanna appellandosi ad una sorta di immunità diplomatica che la Repubblica Centraficana per gli affari culturali, gli avrebbe concesso per attività sportive, culturali e umanitarie.
Peccato che la stessa immunità sia stata revocata dal Ministro degli esteri del Paese perché, a suo dire, il passaporto diplomatico presentato da Becker, sembra facesse parte di un lotto che era stato rubato nel 2014.
Sul capo di Boris Becker grava, insomma, una condanna per fallimento richiesta, e approvata, nel 2017 dalla Banca Arbuthnot Latham, alla quale si aggiunge questo nuovo problema di documenti falsi.
L’ex giocatore tedesco, ora 51enne, si è difeso affermando di aver ricevuto il passaporto, da uno degli ambasciatori del paese devastato dalla guerra, ma tant’è.
Di fatto c’è che lo stesso Boris Becker, per voce del curatore fallimentare Tony Beswetherick, ha fatto sapere che:
“Non ho altra alternativa se non quella di abbandonare l’immunità diplomatica”.
E così, si è passati all’esecuzione della condanna che vedrà Boris Becker impegnato a pagare una cifra esorbitante per la quantità di debiti accumulati nel tempo.
Il 6 volte vincitore di tornei dello Slam, con 49 titoli all’attivo, si stima abbia guadagnato una cifra pari a 25 milioni di Euro dei quali, a suo dire, resterebbe poco o nulla.
A gennaio, per esempio, Becker ha chiesto aiuto per rintracciare cinque trofei del Grande Slam mancanti, che ha dichiarato di dover vendere per contribuire a saldare i suoi debiti.
A giugno, in occasione di un’udienza, i pm hanno dichiarato che Becker non aveva fornito “informazioni complete e accurate” circa i suoi beni. Le accuse riguardano due proprietà tedesche e una proprietà a Londra, oltre a vari trofei di tennis.
Insomma l’ex ragazzo prodigio tedesco, (nel 1985, lo ricordiamo, divenne, a 17 anni, il più giovane campione del Grande Slam), è nuovamente alla gogna mediatica per, questa volta, questioni finanziarie.
La rinuncia all’immunità diplomatica significa che Boris Becker dovrà pagare i suoi debiti attingendo, oltre ai beni personali, anche ai preziosi trofei vinti in una più che onorata carriera da tennista.