In una commovente conferenza stampa Andy Murray annuncia che giocherà fino a Wimbledon e poi si ritirerà a causa del dolore all’anca non ancora rientrato.
Andy Murray annuncia il suo ritiro in una conferenza stampa a dir poco commovente.
Il tennista ha ammesso, infatti, che il dolore all’anca è talmente persistente da non permettergli più di giocare.
Il tutto, come dicevamo, ha avuto inizio nel corso della conferenza stampa, in diretta da Melbourne, dove un giornalista ha posto la prima domanda: “Come ti senti?” ha chiesto ad un Andy che, immediatamente, ha dovuto lasciare la stanza in lacrime e, dopo essersi ricomposto, è tornato ammettendo: “Not great”.
Da lì è stato un crescendo di commozione per l’ex numero 1 al mondo che, per ben 3 volte, si è fermato, rotto dall’emozione, per quello che stava ammettendo di fronte al mondo e, con tutta probabilità, anche a se stesso.
Ha lottato Andy Murray e, dice: “sono meglio rispetto a 6 mesi fa“, ma non è ancora abbastanza. Purtroppo il dolore all’anca lo tormenta al punto che l’Australian Open potrebbe essere il suo ultimo torneo.
“Vorrei continuare fino a Wimbledon”, dice Andy con la voce tremante, “ma non so se ci riuscirò. Ho troppo dolore, è molto dura”.
E così l’ex Fab Four, che, insieme a Federer, Nadal e Djokovic, ha fatto grande il tennis dell’ultimo decennio, è costretto a dare il suo addio allo sport che più ama.
Un passato da calciatore, una mamma coach per 5 anni in Fed Cup, un fratello maggiore tennista come lui e suo compagno di doppio in molte competizioni, e la forte eredità lasciatagli dal fatto di essere uno dei superstiti, insieme al fratello Jamie, del massacro avvenuto nella scuola di Dunblane, quando aveva 8 anni.
Questo è Andy Murray, ragazzo amato dai colleghi del circuito e adorato in Patria, ma non solo, per aver riportato a casa, nel 2013 e nel 2016, l’ambito titolo di Wimbledon.
Andy, lo ricordiamo, si è aggiudicato 45 titoli Atp, tra cui tre Slam (oltre ai due Wimbledon anche lo Us Open del 2012), e due ori olimpici, a Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016.
In lacrime, il 31enne scozzese, ha confermato di aver già informato il suo team in merito alla decisione di “appendere la racchetta al chiodo” e di non essere nemmeno così sicuro di riuscire a continuare fino a luglio, quando aveva pianificato l’uscita di scena definitiva.
“Ho sopportato il dolore da venti mesi a questa parte – ha detto Andy -. Le ho provate tutte per cercare di far stare meglio la mia anca, ma avverto ancora molto dolore. Ed è dura”
Venti mesi tra cure, un intervento (esattamente un anno fa in Australia) e riabilitazione non sono, insomma, bastati a risolvere i problemi all’anca destra di Andy.
Incredibili gli attestati di stima ricevuti dai colleghi e particolarmente toccante quello di Juan Martin Del Potro che, sfortunato come non pochi a livello di infortuni, ha chiesto ad Andy di non mollare. Di continuare a lottare e di provarci ancora.
Al momento, però, Andy Murray annuncia il suo ritiro con una forte incognita sul fatto che resista o meno fino a Wimbledon.
Dal canto nostro siamo con Andy e siamo, anche, con Del Potro nell’augurargli di poter smettere quando lo desidera e non per cause che non dipendono dalla sua volotà.
Forza Andy , keep fighting!