Djokovic: sono figlio della guerra, sbagliata l’esclusione a Wimbledon

E’ molto chiaro Novak Djokovic in merito all’esclusione di russi e bielorussi da Wimbledon. Politica e sport, dice, non devono mischiarsi

Djokovic: sono figlio della guerra, sbagliata l’esclusione a Wimbledon dei giocatori russi e bielorussi.

Così si esprime il n° 1 al mondo in merito alla scelta condizionata dal governo britannico.

“Condannerò sempre la guerra, non sosterrò mai la guerra essendo io stesso figlio della guerra ed essendo cresciuto durante le guerre civili che hanno seguito il crollo della Jugoslavia. I tennisti, gli atleti non c’entrano niente con la guerra. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è buono”. 

Questa la dichiarazione di Novak Djokovic all’indomani della presa di posizione dell’All England Lawn Tennis Club .

Una decisione che il tennista serbo ha classificato “da pazzi” e alla cui polemica si sono unite le associazioni dei tennisti professionisti maschili e femminili, Atp e Wta, molto critiche nei confronti del torneo inglese.

“Sono consapevole del trauma emotivo che lascia un evento del genere, tutti sappiamo cosa è successo in Serbia nel 1999”

Ha proseguito Djokovic che intende difendere i colleghi, inermi verso questo tipo di decisioni.

Cliccando qui lo statement pubblicato sul sito del torneo di Wimbledon.

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