In un’intervista al Corriere della Sera il Presidente del Coni lascia alla politica le scelte sugli Internazionali d’Italia fermo restando il rispetto di quanto suggerito dal CIO di cui è membro.
Russi e Bielorussi esclusi anche da Roma? Per Malagò è il governo a dover scegliere .
La dichiarazione fatta al Corriere della Sera, che viene all’indomani della scelta dell’All England Lawn Tennis Club di escludere i tennisti Russi e Bielorussi dal torneo di Wimbledon, conferma quanto già affermato in precedenza dal Presidente del Coni Giovanni Malagò.
In un’intervista rilasciata all’Ansa, il Presidente aveva, infatti, affermato:
“Tennisti russi e bielorussi esclusi da Wimbledon? E’ giusto che questa scelta faccia discutere, fino ad adesso non c’era stata un’azione così chiara. Sapete benissimo che il tennis è regolato a livello sportivo da tre soggetti: la federazione internazionale, ATP e WTA e associazioni come il Grande Slam, che sono un mondo a parte. Capisco il dispiacere da parte dell’ATP, ma devo dire con grande franchezza che questa situazione è in linea con quanto deciso dal CIO sugli sport individuali”.
E, alle domande poste dal Corriere, Malagò ha spiegato ancora meglio la sua posizione:
“Da presidente del Coni e membro Cio (Comitato Olimpico Internazionale, ndr), mi occupo di politica sportiva e non di politica. In Italia, ribadisco, rappresento il Cio. E l’Executive Board ha raccomandato a tutte le federazioni di non invitare atleti russi e bielorussi ai tornei e alle manifestazioni sportive. Wimbledon, che è un circolo privato, si è attenuto a questa indicazione.”
Decisione che sarebbe maturata in occasione dei Giochi paralimpici durante i quali, la Russia, non avrebbe rispettato la cosiddetta tregua olimpica in un clima che ricorda un pò la guerra fredda degli anni ’80, quando i giochi si tennero a Mosca e le defezioni di USA e altri Paesi Nato arrivarono in protesta all’invasione sovietica in Afghanistan.
A questo proposito Malagò spiega al Corriere:
“Bisogna fare una premessa. La raccomandazione del Cio è nata dopo che la Russia ha commesso una gravissima violazione, mai successa in era moderna, la rottura della tregua olimpica durante i Giochi paralimpici. Ma ci rendiamo conto? È lì, in quel momento, durante l’evento, che tutti i comitati paralimpici internazionali si schierano al fianco dell’Ucraina, si riuniscono e chiedono che russi e bielorussi vengano esclusi dai Giochi. In caso contrario non avrebbero partecipato alla Paralimpiade”.
Detto questo cosa succederà agli Internazionali d’Italia di Tennis?
Secondo Malagò la risposta è semplice: la decisione andrà presa a livello governativo e, sempre secondo il Presidente del Coni, la scelta che il governo Draghi farà, sarà sicuramente la migliore per il nostro Paese.
“Ho difeso lo sport italiano nel rispetto della carta olimpica. Adesso come membro Cio non posso che aderire all’invito del Comitato Olimpico internazionale”
Conclude Giovanni Malagò che ci lascia, dunque, nel dubbio su quanto succederà a Roma dove, invece, sia la FIT che le Associazioni dei giocatori ATP e WTA, sono favorevoli nel far giocare tutti gli atleti.