La sentenza per Boris Becker è chiara: due anni e mezzo di carcere per bancarotta fraudolenta dei quali, almeno un anno e tre mesi, da trascorrere in una casa circondariale britannica.
Boris Becker condannato a 2 anni e mezzo di carcere, questa la sentenza del tribunale britannico che ha giudicato l’ex campione di tennis tedesco.
Una vita di eccessi quella di Becker che, tra donne, sesso, depressione, tentato suicidio e problemi finanziari, inizia in quel di Londra nel 1985, quando poco più che 17enne, si aggiudicò il titolo a Wimbledon.
“Nella capitale del Regno Unito mi sento come a casa”
Ha ammesso l’ex giocatore e, per un destino che pare beffardo, la sua parabola andrà a chiudersi proprio in quel di Londra, visto che dei 2 anni e mezzo di pena, almeno un anno e tre mesi lo dovrà trascorrere in una casa circondariale britannica, poi potrà chiedere i domiciliari.
La condanna arriva per il trasferimento di soldi dal suo conto aziendale ad altri conti, compreso quello della ex moglie Barbara, per non aver dichiarato una proprietà in Germania e nascosto 825.000 euro di prestiti bancari oltre che diverse azioni tech. Complessivamente, la cifra frodata sarebbe di 2,5 milioni di sterline.
Il tribunale britannico lo ha giudicato colpevole di 4 dei 24 capi di imputazione che pendevano sulla testa riducendo la pena dai 7 anni previsti, agli effettivi 2 e mezzo.
Nella sentenza si legge che l’imputato non ha mai ammesso le proprie colpe (Boris si è sempre detto all’oscuro di tutto) e non si è mai pentito dimostrando, sul piano umano, di mancare di umiltà.
Boris il carcere lo aveva già evitato nel 2002 quando si trovò invischiato in altre cause sempre per problemi finanziari e, tre anni fa, mise anche in vendita una parte dei trofei conquistati: peccato che gli acquirenti stiano ancora aspettando la consegna!