Wta: niente più tornei in Cina

La Wta chiede chiarezza sul caso Peng Shuai e, come cautela, annulla tutti i tornei in Cina. La tennista cinese, dapprima sparita per aver accusato un leader politico di abusi sessuali, è poi riapparsa in un video, a distanza di quasi un mese.

Wta: niente più tornei in Cina

Quella che sembrava una minaccia è diventata realtà per scelta di Steve Simon, presidente dell’associazione delle tenniste professioniste, che ha deciso di cancellare tutti i tornei previsti in Cina e a Hong Kong nel 2022.

Questa scelta, su stima degli analisti economici, farà perdere alla Wta circa 1 miliardo di dollari, ai quali si aggiungono gli sforzi di anni e anni di investimenti e di relazioni diplomatiche. 

Ma quello che importa a Simon è che si faccia chiarezza sul caso Shuai e sull’accusa, pesantissima, fatta via Social dalla donna e cancellata dopo solo 30 minuti.

Ma torniamo indietro e cerchiamo di ricostruire i fatti.

I fatti

Esattamente 1 mese, era il 2 novembre, l’ex tennista di trentacinque anni, numero uno in doppio nel 2014, in un lungo post pubblicato sul social media Weibo, aveva accusato l’ex vice primo ministro Zang Ghaoli di abusi sessuali.

Nel giro di mezz’ora il post era stato cancellato e di Shuai si erano perse le tracce. 

Con il passare dei giorni sul web aveva iniziato a girare l’hashtag #WhereisPengShuai , in un attimo divenuto virale.

Gli appelli, non solo dalla Wta, ma da parte del Congresso degli Stati Uniti, dell’Onu, di Amnesty International e dell’Unione Europea parvero non arrivare a nessuna conclusione.

Sino a quando, il 15 di novembre, il China Global Television Network, canale controllato dal governo cinese, ruppe il silenzio pubblicando la mail che Shuai avrebbe inviato al Presidente WTA Simon, nella quale affermava di star bene, di essere a casa a riposo e di non considerare la notizia dell’abuso perché falsa.

Da parte della WTA giunse la riposta di Simon secondo il quale:

“E’ difficile credere che Peng Shuai abbia davvero scritto quella e mail. Abbiamo bisogno di prove indipendenti e certe che stia bene e sia al sicuro. Le voci delle donne devono essere ascoltate e rispettate, non censurate”.

Il 21 novembre altro messaggio da parte di Shuai che, questa volta, è apparsa in videochiamata con il Presidente del Cio, Thomas Bach, che, ra le altre cose, ha invitato  l’ex tennista a cena in occasione dell’apertura dei Giochi invernali che si terranno a Pechino il prossimo febbraio.

La decisione di Simon in una nota

Ma per Simon nemmeno questa prova di buona salute dell’ex tennista è ancora sufficiente: 

“La Wta farà tutto il possibile per proteggere le sue giocatrici. E così come noi, spero che i leader di tutto il mondo si comportino allo stesso modo per fare in modo che sia fatta giustizia per Peng e per tutte le donne, a prescindere dalle conseguenze economiche”

Ha scritto il Presidente Wta nella nota diffusa ieri, 1° dicembre.

Wta: niente più tornei in Cina per Steve Simon che coglie il plauso da parte di tanti giocatrici, nonché del numero 1 al mondo Novak Djokovic.

“Se le persone di potere possono zittire le voci delle donne e spazzare via le accuse di violenza sessuale, allora, la base su cui si fonda la Wta, l’uguaglianza, subirebbe una immensa battuta d’arresto.”

Ha ammesso Simon al quale risponde, con indignazione, il Governo cinese per voce del ministero degli esteri secondo il quale lo sport non andrebbe politicizzato.

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